Augusto Forges Davanzati è presidente Assospena, l’associazione degli spedizionieri doganali di Napoli, dal 2013. È al suo terzo mandato biennale. Titolare della Intersped, azienda di spedizioni nata negli anni 70 ma con radici storiche che partono dagli anni 50, Augusto Forges Davanzati tiene a cuore i problemi della categoria dedicando molto tempo della sua attività alle problematiche degli associati.
«Proprio nei giorni scorsi, l’8 gennaio, abbiamo dato vita ad un’iniziativa per la promozione dei traffici sul porto di Napoli, grazie al supporto dell’Autorità di Sistema Portuale. È stato infatti convocato un tavolo di lavoro con il coinvolgimento di tutti gli enti pubblici e degli operatori privati per analizzare il sistema di controllo delle merci nel porto di Napoli. L’obiettivo è quello di migliorare un’operatività che al momento è penalizzante per il porto. È evidente che un sistema dei controlli efficace sia un fattore di competitività importante e pertanto intendiamo percorrere questa strada coinvolgendo tutta la comunità portuale. Oggi abbiamo un’occasione straordinaria, considerata la presenza finalmente di un’ADSP che intende risolvere i problemi, ed ai vertici dei vari enti, di funzionari di grande competenza e disponibilità.”
Nel corso della riunione sono state esaminate due criticità. La prima riguarda il PIF (Punto d’ispezione frontaliera) ubicato al molo Carmine, nato nell’ottobre del 2016. Del problema Pif se n’è parlato per tutto il 2017. Gli operatori, pur riconoscendo la modernità della struttura e la conformità con le normative, ritengono penalizzante la sua ubicazione fuori dei recinti doganali. «Nei prossimi giorni –conferma Forges– s’insedierà una commissione di 6/7 membri tra enti ed operatori/terminalisti che dovranno individuare un’area idonea per migliorare l’operatività. Entro un mese dovrà portare un risultato. Però, insisto, bisogna migliorare il coordinamento dei vari enti preposti al controllo».
I controlli sulle merci sono molteplici e qui sta la prima difficoltà circa un coordinamento che coinvolga tutti. Chi è del mestiere lo sa, ma quanti sono a conoscenza che i controlli coinvolgono fino a 20/22 enti? «Ci sono quelli, direi, classici –spiega Forges– effettuati da Dogana, Guardia di Finanza, Sanitario, Veterinario, Fitopatologo. Poi, ce ne sono altri 15 che, di volta in volta, concorrono in funzione della tipologia della merce e della natura dell’operazione. Lo sportello unico doganale sarà un obiettivo importante per migliorare questo coordinamento, ma questo tema va affrontato a livello nazionale”.
Un altro aspetto è quello della quantità di controlli che vengono effettuati sulla merce all’importazione. «Intanto devo premettere che non siamo contrari ai controlli –afferma Forges– anzi, purché effettuati in tempi ragionevoli. Ma rimaniamo perplessi rispetto a quelli che vengono effettuati nel porto di Napoli. Secondo statistiche in mio possesso all’import, nel 2017, la percentuale delle verifiche doganali (soltanto doganali) è stata del 9,14 per quelle “ fisiche”, dell’ 1,21% per quelle a scanner e dell’8,57% per quelle “documentali, di cui una parte andrebbe sommata a quelle fisiche”. Nel panorama nazionale ci sembra una percentuale alta, ma a noi interessa poco. Se questa è la quantità di controlli che Napoli merita va benissimo, occorre semplicemente adeguare il personale degli enti preposti, ai volumi di traffico». Non dimentichiamo che a questi dati vanno aggiunti quelli che riguardano le verifiche predisposte dagli altri enti. È evidente che il porto rischia di diventare poco attrattivo per i ricevitori che possono scegliere altri scali dove far sbarcare le proprie merci.
Cosa si può fare per migliorare il sistema? «Premetto che a Napoli 1 viene constatato quotidianamente un alto tasso di produttività dell’area verifiche. Nonostante, però, ci sia personale –afferma il presidente Assospena– dotato di grande competenza e professionalità riscontriamo una carenza strutturale nell’organico dell’ufficio. Più volte ho segnalato il problema ai vertici della Dogana, che ha recepito le ns. esigenze ma deve fare i conti con problemi di personale ridotto. Spero che, adesso, con una presidenza dell’Autorità di Sistema più forte, e con la sensibilità ai problemi che anche la Dogana sta dimostrando, si possa provare a migliorare questi aspetti che sono fondamentali per il rilancio del nostro porto».