lo scorso 27 luglio è stato pubblicato, da Confetra un comunicato stampa riguardante, ancora una volta, i ritardi nei controlli doganali presso il porto di Napoli.
Nonostante siano stati organizzati diversi incontri con le autorità locali dell’Agenzia delle Dogane e dell’Autorità Portuale, la situazione non ha registrato alcun miglioramento ed è diventata una problematica costante nel tempo.
Le aziende coinvolte lamentano che tali ritardi comportano sia danni economici diretti, legati ai costi aggiuntivi delle soste portuali, sia danni indiretti causati dalle mancate consegne. Nel comunicato si evidenzia che la situazione si aggrava ancora di più durante il mese di agosto, quando si verifica un aumento del lavoro ma una forza lavoro minore in vista delle ferie, rendendo la situazione ancora più critica e incerta per le imprese.
Di fronte a questo scenario insostenibile, le associazioni e gli spedizionieri doganali minacciano di sospendere il servizio di assistenza alle verifiche a partire dalla prossima settimana, per far emergere la serietà della situazione e la necessità di una soluzione tempestiva.
Questa problematica, che le associazioni denunciano essere ormai cronica, mette a rischio non solo l’economia regionale ma anche la reputazione del porto di Napoli. Dopo anni di silenzio, le associazioni ritengono fondamentale evidenziare il problema e ottenere un intervento concreto e immediato.
Le istituzioni competenti sono sollecitate a prendere provvedimenti. Le associazioni chiedono una maggiore attenzione e collaborazione tra settore privato e pubblico per trovare soluzioni efficaci che possano garantire il corretto funzionamento dei controlli doganali al porto di Napoli.
È necessario un intervento rapito, considerando l’importanza strategica del porto di Napoli per l’economia e la reputazione della regione.
La richiesta è motivata dalla convinzione che un tavolo permanente dell’utenza portuale potrebbe rappresentare uno strumento prezioso per monitorare costantemente la qualità delle attività portuali. L’obiettivo sarebbe, quindi, quello di prevenire il rischio di crisi simili a quelle verificatesi di recente, che hanno causato notevoli danni all’economia della regione e all’immagine del porto di Napoli.
L’organismo dovrebbe coinvolgere le parti private interessate al corretto funzionamento delle attività portuali, come spedizionieri, trasportatori, terminalisti e agenti marittimi e dovrebbero parteciparvi anche i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni coinvolte nel controllo di tali attività, come la Dogana, la Guardia di Finanza e l’Ufficio Sanitario.
Le associazioni nella lettera sottolineano, inoltre, che questa iniziativa non rappresenterebbe una duplicazione dell’organismo di partenariato già esistente, dal momento che il tavolo permanente dell’utenza portuale non prevede la partecipazione dei rappresentanti delle pubbliche amministrazioni.
La proposta suggerisce la convocazione delle parti almeno una volta al mese per affrontare tematiche specifiche proposte dai vari partecipanti, consentendo di affrontare le questioni in modo mirato e favorendo la collaborazione tra le parti interessate.