Lo scorso 10 settembre, il presidente di Assospena, Augusto Forges Davanzati, il presidente del C.T.S.D., Alfonso Mazzamauro, e il presidente di A.C.C.S.E.A., Domenico De Crescenzo, hanno inviato una comunicazione congiunta al Terminal Flavio Gio.

In risposta alla comunicazione del 16 agosto 2024, che annunciava l’entrata in funzione del retroporto per il traffico export.

Le associazioni riconoscono di aver sostenuto l’idea del retroporto durante i tavoli presso l’Autorità Portuale, considerandola una soluzione utile per decongestionare le aree portuali e gestire meglio il traffico dei contenitori destinati all’export. Tuttavia, esprimono preoccupazione per la decisione di estendere i costi del servizio retroportuale anche ai contenitori import, che non usufruiscono di tale servizio.

Secondo i firmatari, l’imposizione di questi costi anche al traffico import comporterebbe un aumento ingiustificato delle spese, incidendo su tutti i contenitori gestiti dal Terminal, inclusi quelli che non utilizzano il retroporto. Questa scelta graverebbe ulteriormente sulle spese delle merci in arrivo al porto di Napoli.

Le associazioni chiedono pertanto che il servizio retroportuale venga addebitato esclusivamente al traffico export e propongono di avviare un dialogo con gli armatori, che sono i principali responsabili della scelta dei terminal e dei servizi legati al ciclo nave. Inoltre, suggeriscono che eventuali costi dovrebbero essere attribuiti alle aziende che effettuano i booking nave, piuttosto che ai doganalisti, il cui ruolo è spesso limitato alla gestione delle formalità doganali.

Nella stessa data, le associazioni hanno inviato una comunicazione anche a CO. NA. TE. CO. S.p.A., riguardo a numerose segnalazioni ricevute recentemente. Queste segnalazioni indicano che, in alcune occasioni, i contenitori sbarcati sono stati resi disponibili al ritiro solo dopo alcuni giorni dall’arrivo della nave, e in alcuni casi anche oltre i termini di franchigia concessi dal terminal.

Questa situazione ha causato ritardi nella consegna della merce e l’addebito delle soste, nonostante non vi fosse alcuna responsabilità da parte del ricevitore merce o dello spedizioniere. Pur comprendendo il periodo di congestione e i fattori che hanno impedito il regolare svolgimento delle attività terminalistiche, le associazioni chiedono a CO.NA.TE. CO  di evitare l’addebito per le soste nei casi di ritiro dei container oltre i termini di franchigia, per cause non imputabili alla merce.